Lo youth work è praticato in Italia da decenni, ma non è mai stato regolamentato. Questo vacuum impedisce all’intero settore e ai professionisti il riconoscimento, sociale, economico e politico, affinché si affermi uno standard qualitativo garantito. C’è chi si sta battendo per il riconoscimento di questa figura. Come gli organizzatori del progetto Dialog in youth work, che ha lo scopo di contribuire alla regolamentazione in Italia di questa professione. Il prossimo 11 marzo giovani provenienti da tutta Italia si incontrano a Roma per dialogare sul riconoscimento della figura di animatore socio-educativo. L’evento, organizzato dall’associazione Giosef Italy, vedrà la partecipazione, tra gli altri, del capo della divisione Istruzione e Formazione, Dipartimento della Gioventù del Consiglio d’Europa, Rui Gomes, e della direttrice generale della Agenzia Nazionale Giovani, Lucia Abbinante.

L’iniziativa, che avrà luogo dalle 15 presso lo Spazio Europa di via IV Novembre a Roma, vedrà il racconto del percorso del Municipio VIII di Roma “Dialoghi territoriali”. Una delle realtà da cui partire per capire cosa serve perché lo Youth Worker venga riconosciuto dalle istituzioni italiane come già avviene nel resto d’Europa. Tra gli ospiti della due giorni di incontri e dialoghi ci sono la presidente del Consiglio Nazionale Giovani, Maria Cristina Pisani, la componente del Board dell’European Youth Forum, Christiana Xenofontos, la coordinatrice dell’Educational Management Jugend für Europa, Rita Bergstein, Marialuisa Silvestrini del Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale, il ministro per le Politiche giovanili, Fabiana Dadone. All’iniziativa prenderanno parte anche i partner di progetto. Tra questi Arciragazzi Portici, da sempre impegnata sul tema e nel dialogo e collaborazione con Giosef Italy.

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