Secondo Save the Children 1 minore su 7 lascia gli studi nell’età dell’obbligo. Quasi la metà dei ragazzi in età scolare non ha mai letto un libro. 1 minore su 5 non ha mai praticato uno sport. Il 13,5 per cento dei ragazzi abbandona la scuola. Ben sopra la media europea che si ferma al 10,3 per cento. Per contrastare dispersione scolastica e povertà educativa è necessaria la costruzione di una rete di protezione e di sostegno per accompagnare bambini e ragazzi nel percorso di crescita e sottrarli ad una condizione di disagio. Come nel caso del patto educativo siglato a Napoli lo scorso maggio, che prevede l’assegnazione di 41,1 milioni di euro a 217 istituzioni scolastiche nell’area metropolitana di Napoli.

Così come nel caso del piano del governo che prevede una spesa di 1,5 miliardi di euro di fondi del Pnrr, che andrà avanti fino al 2026. Sono 3.198 gli istituti coinvolti in tutta Italia. 420mila gli studenti tra i 12 ed i 18 anni. La prima tranche di risorse, pari ad un terzo dell’intero stanziamento, arriverà alle scuole già nelle prossimi settimane. Oltre il 50 per cento degli istituti interessati si trova nel Mezzogiorno. La Regione con il maggiore stanziamento è la Campania con oltre 79 milioni di euro. Seguono la Sicilia con 74, la Lombardia con 57, Puglia con 43, Lazio con 33.

«Mettiamo al centro i più fragili e prendiamo per mano chi ha difficoltà nella prosecuzione del percorso di studi e rischia di lasciare precocemente la scuola», ha evidenziato il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi. I fondi saranno distribuiti alle scuole secondo il criterio della dispersione implicita, certificata dai test Invalsi. Ma secondo la Flc Cgil in questo modo sono state escluse scuole in prima linea nel contrasto alla dispersione.

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