L’impresa creata da Caritas e Solco per rispondere all’emergenza abitativa
Il welfare dal basso è quello che funziona meglio ed è più immediato. Le realtà sociali che in Italia perseguono un interesse pubblico sono tante. Tra queste le cooperative sociali, come il gruppo emiliano Solco, e le associazioni cattoliche, come la Caritas. Ad Imola queste due realtà si sono messe assieme per portare avanti Homing First. Il progetto intende affrontare il problema dell’emergenza abitativa per le famiglie bisognose. Le famiglie che chiedono case in affitto calmierato sono in aumento.
Caritas Imola da anni riceve queste richieste. E dal 2012 si è mobilitata verso progetti di housing sociale. Sfruttando la ampia rete locale è riuscita a sostenere molte famiglie. In questo periodo sono 50 le famiglie che sono state aiutate. Ad oggi l’ente gestisce 32 appartamenti che concede ad un affitto mensile che va da 160 a 250 euro. Il 66 per cento dei beneficiari è formato da famiglie italiane, il 19 da famiglie maghrebine, il 15 da famiglie dell’Africa continentale. Le case sono del Comune di Imola (14), della Diocesi (8), del seminario diocesano (2), della Fondazione Istituzioni Riunite (6), di privati (2).
Dopo questa esperienza Caritas ha sentito la necessità di strutturare meglio il progetto di housing sociale. Quindi l’incontro con Solco che stava già lavorando su un progetto analogo. Da qui la nascita della società Homing first, il cui capitale sociale si aggira sui 100mila euro. Un progetto che serve a dare un aiuto temporaneo, per un massimo di 18 mesi, a chi si trova in difficoltà.
«Ci siamo chiamati Homing perché promuoviamo un welfare di tipo abitativo. Ovvero, stiamo offrendo alloggi adeguati e dignitosi, ma anche servizi tipici Caritas di accompagnamento verso una maggiore autonomia delle persone, un servizio di mediazione sociale affinché possa avvenire la migliore integrazione del nucleo all’interno dello stabile nel quale va ad abitare», disse in fase di presentazione del progetto il presidente di Homing First, Sanzio Brunori.