L’housing sociale a Torino

L’housing sociale a Torino

La struttura è costata 500 mila euro

L’housing sociale a Torino lo fa la chiesa. Grazie ad un contributo della Compagnia di San Paolo e all’8 per mille della Cei è stata realizzata la San Salvario House. La struttura, che sorge in alcuni locali della case parrocchiale, è costata 500 mila euro. La casa, che sorge in via Saluzzo 25 bis, potrà ospitare fino a 14 giovani maschi tra i 18 e i 39 anni e fino ad un massimo di 18 mesi.

La San Salvario House ospiterà, a prezzi calmierati, giovani immigrati che hanno concluso il percorso in strutture per minorenni, ma anche giovani universitari o lavoratori. Inaugurata questa mattina, la struttura ha già i suoi primi tre ospiti. Si tratta di neomaggiorenni che stanno completando tirocini lavorativi. Il progetto si lega al centro per minori non accompagnati realizzato negli spazi dell’oratorio San Luigi.

Il parroco di largo Saluzzo, don Mauro Mergola, ci ha tenuto a sottolineare che non si tratta di un dormitorio. «Chi entra in questa struttura deve avere un proprio progetto di vita, professionale o accademico, e accetta la convivenza con gli altri. Inoltre, condivide un percorso educativo promosso dalla parrocchia: accettando di dedicare del tempo per attività di volontariato per la parrocchia o per il territorio».

Non solo le stanze da letto. La struttura è stata pensata come casa, come luogo di comunità. Per questo è per questo dotata anche di un soggiorno e di una cucina.

Alla presentazione hanno partecipato, tra gli altri, il vescovo Cesare Nosiglia, l’assessore alle Politiche sociali del Comune di Torino Sonia Schellino.

Redazione
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