Meno migranti dalla rotta balcanica
Per il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, la rotta dei Balcani si è intensificata. In audizione nel comitato parlamentare di controllo sull’attuazione dell’accordo di Schengen l’esponente della Lega ha sottolineato che gli accessi di migranti in particolare da Slovenia e Croazia.
Nel corso dell’audizione Fedriga ha detto che «l’anno scorso abbiamo registrato 5mila unità in ingresso. Dal 2018 in poi è stato predisposto un aumento delle forze dell’ordine al confine con la Slovenia, questo ha permesso un rintracciamento di ingresso di irregolari. Rispetto agli anni precedenti gli ingressi sembrano in aumento perché le persone vengono rintracciate e si registrano meno ingressi nei centri per gli irregolari».
In virtù di questo aumento di intercettazione dei flussi migratori il Viminale ha aumentato il personale per il controllo delle frontiere. Ad oggi sono 40 gli uomini della polizia e dell’esercito impiegate in questo lavoro al confine con la Slovenia. Nel corso dell’audizione il governatore del Friuli Venezia Giulia ha evidenziato che la sua Regione «non ha mai accolto immigrati provenienti dalla rotta Mediterranea, in quanto gli ingressi massicci provenienti via terra sono stati sempre molto consistenti».
Lunedì in diretta a Radio24 Massimiliano Fedriga aveva smentito quanto rivelato una settimana prima un’intervista a Il Fatto Quotidiano. Ovvero la costruzione di un muro di 243 chilometri ad est per arginare il fenomeno migratorio dai Balcani. Nell’audizione nel comitato parlamentare di controllo sull’attuazione dell’accordo di Schengen l’esponente della Lega è tornato sull’argomento. «Se non c’è un rispetto dei trattati da parte di tutti i Paesi Ue ipotizziamo delle barriere sulle zone più sensibili per incanalare gli ingressi», ha detto Fedriga.