« La mia speranza è nelle nuove generazioni» la voce di Annamaria Torre, figlia di Marcello Torre, il sindaco di Pagani, nel salernitano, ucciso dalla camorra negli anni Ottanta, è ancora rotta dall’emozione. Sono passati trentotto anni di silenzio e rabbia, anni in cui la camorra ha continuato a farla da padrona nella città tanto amata da Torre, ma anche nei paesi limitrofi.

Anni in cui Annamaria, che ha raccolto il testimone del papà, onore per una figlia ma onere per una cittadina di un paese ancora minacciato dallacamorra, non ha ancora saputo tutta la verità sull’assassinio di suo padre.

Anni in cui Annamaria, nonostante il dolore assordante non ha mai spesso di credere che un mondo migliore possa esistere. E così che nella giornata dedicata alla memoria di suo padre decide di circondarsi di persone che hanno fatto dell’integrità morale il vessillo della propria vita, padre Alex Zanotelli, i sostenitori di Libera, Giulia ed Emanuela Giordano che stasera, a Pagani porteranno al Teatro Auditorium Sant’Alfonso Maria Dè Liguori lo spettacolo “Le nostre storie. Viaggio in Italia per conoscere chi lotta controla criminalità organizzata”.

Annamaria Torre sente il peso di una eredità morale importante perché la battaglia è ancora ardua ma non vuole mollare: «non credo che gli uomoni onesti siano la minoranza, credo invece che debbano coalizzarsi e trovare il coraggio di alzare la testa » conclude.

Marcello Torre veniva assassinato l’11 dicembre 1980 da due killer che lo attendevano fuori casa, circondando l’auto guidata da un conoscente e sparando decine di colpi di lupara. Per l’omicidio la Corte di Assise di Appello di Salerno condannò all’ergastolo Raffaele Cutolo il 10 dicembre 2001, sentenza confermata dalla Corte di Cassazione il 4 giugno 2002. Cutolo è sempre stato indicato come mandante del delitto mentre Francesco Petrosino ritenuto l’esecutore materiale.

Stasera e domani Pagani ricorderà il suo sindaco onesto.

Carmen Cretoso