Il nuovo assetto previsto dalla riforma del terzo settore

Il nuovo assetto previsto dalla riforma del terzo settore

I centri di servizio sono presenti con quasi 400 sedi e sportelli in tutta Italia

CSVnet ha diffuso oggi ai Centri di servizio per il volontariato soci gli ultimi dati aggregati sulla loro attività annuale. Il periodo di riferimento è il 2017 anno che va considerato di passaggio verso il nuovo assetto previsto dalla riforma del terzo settore.

I Centri di servizio confermano l’erogazione gratuita di quasi 220 mila servizi all’anno a 48 mila realtà associative, di queste le Odv iscritte ai relativi registri sono infatti la metà, mentre aumentano di un ulteriore 10% le associazioni non profit diverse da esse e compaiono circa 2 mila gruppi informali o associazioni di fatto, dato questo che dimostra come i Csv stiano intercettando anche i bisogni del così detto volontariato “liquido”.

Rispetto all’anno precedente, gli altri dati confermano senza particolari scostamenti le dimensioni e la presenza dei Csv sul territorio, che mantengono quasi 400 “punti di servizio”, tra sedi centrali e sportelli, nella quasi totalità delle province italiane. Resta vicino a 220 mila anche il numero complessivo dei servizi erogati gratuitamente, pur in presenza di una lieve contrazione (-0,7%) dei dipendenti a tempo pieno: questi ultimi sono 697 e costituiscono l’85% del personale retribuito (821 unità in totale).
Riguardo ai servizi, oltre al +22% delle ore di formazione, è da segnalare l’aumento delle iniziative di promozione e orientamento al volontariato e quelle di animazione territoriale sui medesimi temi, che qualificano i Csv come aggregatori territoriali per tutto ciò che riguarda l’impegno sociale gratuito, creando reti, favorendo incontri tra pubblico e privato, progetti, idee nuove: come sottolineano gli autori del rapporto, i Csv sono dei veri ‘hub’ del volontariato.

Oltre alla quantità di progetti in ambito della comunicazione va ricordato che i Csv sono utilizzati sempre più dal volontariato come ambienti di co-working, grazie alla messa a disposizione di spazi e attrezzature per svolgere attività di ogni genere, di servizi di segreteria e di supporti vari. Un ruolo vitale per la maggior parte delle realtà “servite”, che non saprebbero altrimenti come reperire tali risorse tecniche e conoscenze senza sostenere alcun onere economico.

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