Il secondo anno di Affido Culturale

Il secondo anno di Affido Culturale

Dopo il primo anno è divenuto un modello di successo per combattere la povertà educativa in Italia

Nel febbraio dello scorso anno è partito Affido Culturale, un progetto su Napoli, Bari, Roma e Modena, che ha coinvolto 800 nuclei familiari per attività culturali. E che vedrà altri due anni di attività. Un anno fa, il progetto sostenuto da Con i bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto alla povertà educativa, è approdato anche a Milano, dove ha coinvolto 18 nuclei familiari in povertà educativa sottoscrivendo altrettanti patti educativi e costruendo una rete di più di 20 esercenti culturali che si estende anche oltre il confine di Milano. Un modello di innovazione sociale che vede come capofila il Pio Monte della Misericordia e una rete di oltre venticinque diverse realtà italiane, ognuna impegnata da svariati anni nel terzo settore. 

Ideato per combattere la povertà educativa e promuovere un cambiamento concreto nella società, Affido Culturale è divenuto un modello di successo per combattere la povertà educativa in Italia. Arrivando anche in Abruzzo, dove Affido Culturale è presente a Teramo, Pescara, L’Aquila. Da marzo di quest’anno ha coinvolto oltre 40 bambine e bambine in povertà educativa che, all’interno dei patti educativi, hanno stabilmente accesso ad attività ed eventi culturali organizzati dai circa 30 enti ed istituzioni convenzionate della regione. Ed è approdato ancora a Cagliari, ad Arezzo ed Andria grazie all’interessamento di istituzioni pubbliche ed enti privati che hanno riservato, ciascuno per il progetto del proprio territorio, un programma di finanziamento specifico.

Su scala nazionale, il primo anno ha coinvolto 900 bambini in povertà educativa. Più di 2200 fruizioni culturali effettuate da intere famiglie, circa 48mila E-Ducati – la moneta virtuale con cui tramite app i partecipanti al progetto hanno accesso agli enti convenzionati – messi in circolo e trasformati poi in euro per le imprese culturali coinvolte. Coi patti educativi il progetto è riuscito a tessere rapporti tra scuola e famiglie. Numeri verosimilmente destinati a salire se si guardano i dati dell’ultimo rapporto di Save The Children sulla dispersione scolastica in Italia. Il tasso di uscita precoce dal sistema di istruzione e formazione, è del 12,7 per cento. Ben lontano dal livello fissato dal Consiglio dell’Ue del 9 per cento, da raggiungere entro il 2030. Se si analizzano i dati per regione, emerge che l’abbandono scolastico in Sicilia è del 21,1, in Puglia del 17,6 in Campania del 16,4 ed in Calabria del 14 per cento.

@dalsociale24

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