L’incubo delle classi differenziali

L’incubo delle classi differenziali

Nella missiva al presidente della Repubblica il comitato fa riferimento all’ordinanza 82 della Regione Campania

Il primo lockdown di primavera ha lasciato tutti gli studenti a casa. Senza distinzioni. Senza pensare a quelli con bisogni speciali, agli studenti con disabilità. Senza accertare che in alcune aree del Paese è più difficile con in altre avere l’assistente all’autonomia a casa. Talvolta anche averlo a scuola è un’ardua conquista. Per evitare che questo potesse verificarsi anche con le chiusure autunnali lo scorso 5 novembre il Miur ha inviato una nota ai dirigenti scolastici con la quale chiarisce le modalità di applicazione del Dpcm del 3 novembre. Un documento che chiarisce che deve essere assicurata l’inclusione degli studenti con disabilità.

Ci sono istituti che l’hanno messa in pratica. Come il liceo linguistico Saffo di Roseto degli Abruzzi, dove cinque compagni di classe di una ragazza con sindrome di Down hanno deciso di seguire le lezioni in presenza con lei. Una gara di solidarietà che ha beneficiato anche dei complimenti del ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina. Non tutte le scuole frequentate dagli studenti con disabilità hanno agito allo stesso modo. La denuncia arriva dal comitato Caregiver familiari Comma 255 che, per scongiurare le classi differenziali, ha scritto al presidente Mattarella.

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Nella missiva al presidente della Repubblica il comitato fa chiaro riferimento all’ordinanza 82 della Regione Campania, che aveva già stigmatizzato la Fish Campania lo scorso 21 ottobre. Proprio la federazione campana questa mattina ha commentato favorevolmente l’ordinanza 90 della Regione Campania, che prevede sia garantito il collegamento on line tra gli studenti con disabilità e quelli con bisogni educativi speciali, che vanno a scuole, ed i compagni di classe che sono in didattica a distanza. «Riteniamo – si legge nella nota di Fish Campania – che il modello migliore sia quello indicato dal dm 39 e dalla nota 1990 del 5 novembre del Miur».

Redazione
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