I nuovi linguaggi, i nuovi media possono essere strumenti utili per l’integrazione. Ma quest’ultima passa anche dalla collaborazione, dallo scambio, dall’integrazione. Per questo lavorare a dei progetti audiovisivi può essere un’efficace metodo per favorire l’inclusione dei cittadini stranieri ed al contempo farli conoscere alla popolazione. Parte delle attività previste nell’ambito del progetto Fami Eulim prevede infatti questo approccio. I due lavori audiovisivi contro l’abbandono scolastico sono in corso di realizzazione dagli studenti dell’Istituto Gandhi Isolotto. I cortometraggi saranno poi tradotti in cinque lingue (arabo, cinese, francese, inglese e spagnolo) e distribuiti ai genitori stranieri.

Il progetto, promosso da Comune di Firenze, Società della salute di Firenze, Azienda Usl Toscana Centro, grazie al contributo del Fondo asilo, migrazione e integrazione 2014-2020 dell’Unione Europea e del ministero dell’Interno per rafforzare i servizi sociali e socio-sanitari per l’integrazione dei cittadini stranieri non comunitari nel territorio comunale di Firenze. Tra le altre attività previste dal progetto ci sono anche un servizio di mediazione linguistica nei distretti sociosanitari di Santa Rosa, Morgagni, Piagge e d’Annunzio, oltre che interventi di etnopsichiatria nel carcere di Sollicciano, iniziati nei giorni scorsi.

Il progetto prevede anche attività di orientamento attraverso la formazione di gruppi presso i Consultori e Casa Spa, grazie all’attività di Coeso, Sociolab e Nosotras. Il servizio è rivolto in particolare a famiglie provenienti dall’area del Maghreb e dall’Africa, dai Balcani, dall’est Europa, dal Sud America o dall’Asia. Rispetto alle procedure sanitarie e alle opportunità di sostegno provenienti dal territorio, la pandemia ha inevitabilmente accentuato le fragilità di tante comunità straniere. Con questo servizio il sistema dei servizi sociali, sociosanitari e sanitari e informativi ne risulterà rafforzato.

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