Lo ha chiesto oggi in Aula alla Camera, la capogruppo in commissione Esteri per il M5S, Iolanda Di Stasio
Il 15 luglio dello scorso anno Mario Paciolla è stato trovato senza vita nella sua casa a San Vincente del Caguán, in Colombia, dove lavorava da circa due anni come cooperante nella missione di verificazione di pace dell’Onu. Morto in circostanze sospette. Morto ammazzato, probabilmente. Lo scorso 28 marzo avrebbe compiuto 34 anni. Non ci è arrivato. Fra una settimana saranno passati nove mesi dalla sua scomparsa. «Sull’accaduto permangono ancora troppi dubbi. Per questo oggi con un question time abbiamo interpellato il governo chiedendo che l’Italia faccia ogni sforzo possibile per accertare le cause della morte di Paciolla», ha detto la capogruppo in commissione Esteri per il M5S, Iolanda Di Stasio.
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La deputata ha sottolineato l’impegno della Farnesina, sin da subito, «per sollevare il caso al più alto livello, sia con le autorità colombiane che in ambito Ue e Onu. L’auspicio è che vengano compiuti ulteriori sforzi perché la ricerca della verità e giustizia sulla morte di Paciolla goda di una spiegazione pubblica. Non possiamo permetterci che la sua scomparsa cada nell’oblio», ha concluso la Di Stasio.
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