L’indagine di Altroconsumo in occasione della Giornata internazionale della consapevolezza sugli sprechi e le perdite alimentari
Lo spreco di cibo non solo non è etico, ma ha un impatto negativo sull’ambiente. Ne è consapevole il campione di italiani intervistato da Altroconsumo per un’indagine in occasione della Giornata internazionale della consapevolezza sugli sprechi e le perdite alimentari. L’indagine rivela inoltre che il 41 per cento degli italiani ha ridotto lo spreco di cibo durante il lockdown. Per molti sono bastati piccoli accorgimenti, come compilare più spesso la lista della spesa (38%), pianificare i pasti (37%), riutilizzare gli avanzi (32%).
Il 73 per cento degli intervistati dichiara che parte degli scarti alimentari siano causati dalle scelte dell’industria alimentare, distribuzione e catering. Il 39 per cento dichiara che se avesse la possibilità di acquistare più alimenti sfusi potrebbe diminuire lo spreco. Ma anche le scelte personali incidono. Soprattutto al supermercato. 1 famiglia su 4 acquista alimenti che non aveva previsto. Il 10 per cento compra troppi alimenti a causa delle promozioni. Il 32 per cento getta cibo non consumato in tempo ed il 20 per cento perché conservato male.
Lo spreco alimentare c’è anche quando si mangia fuori. Anche in questo caso c’è chi dichiara che la colpa è delle porzioni. Per questo il 48 per cento del campione dichiara che gli capita di avanzare cibo. Solo 1 su 4 chiede di portarlo via. Gli altri evitano la richiesta perché la quantità di cibo avanzato è troppo poca (57%), per imbarazzo (46%), per scomodità (29%).
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