La cassetta di Natale della Fondazione Campaniello

La cassetta di Natale della Fondazione Campaniello

I prodotti della Fondazione Giovanni Campaniello Onlus sono stati inseriti in cassette riciclate e decorate a tema natalizio dai ragazzi del progetto

Nel maggio dello scorso anno la Fondazione Giovanni Campaniello ha avviato il progetto Una cascina per la vita. Nato dall’idea dell’Associazione Genitori Autistici Napoli Onlus, il progetto prevede l’inclusione sociale di persone con disturbo dello spettro autistico. Dopo un periodo di chiusura causa Covid, a Baia di Latina, in provincia di Caserta, la fondazione ha ripreso le attività con i dieci ragazzi affetti da disturbo dello spettro autistico inseriti nel progetto. Nel frattempo è stato reso fruibile anche l’edifico di pertinenza agricola. Questo ha permesso di avviare le attività di agricoltura sociale.

Anche per mostrare risultati di queste attività nell’ultimo anno, la fondazione ha voluto organizzare un’iniziativa con i prodotti coltivati in loco. Ha così lanciato per natale una cassetta di prodotti. Il contenitore è proprio una cassetta, di quelle di legno classiche per la frutta utilizzate dai fruttivendole. Contenitori usa e getta destinati dunque alla discarica. I ragazzi del progetto Una cascina per la vita gli hanno ridato una seconda vita. E le hanno rese natalizie dipingendole di rosso. All’interno si trovano i ceci e le cipolle alifane coltivate dagli stessi ragazzi presso il terreno di Baia e Latina. Si trovano inoltre due pacchi di biscotti realizzati ed un pacco di sfoglie divine realizzate presso il laboratorio di cucina di Genzano di Roma, dove la fondazione ha attivato, nel 2019, un laboratorio di cucina. Nella cassetta – che costa 25 euro – c’è inoltre il calendario con le foto dei ragazzi durante le attività.

«Questo è un modo per gratificare il team lavoro in questo anno molto duro. Per noi l’aspetto sociale è fondamentale», ha detto il vicepresidente della fondazione Campaniello, Vincenzo Catapano. I ragazzi sono seguiti da un team di specialisti. La psicologa coordinatrice, affiancata delle operatrici e da un operatore agricolo. Un team strutturato che registra e monitora i risultati. Risultati che per Catapano si possono leggere nei «miglioramenti nello svolgere le attività, nel raggiungimento di una certa autonomia, nell’aumentato di relazioni sociali dei ragazzi. Questo progetto – aggiunge – ci consente di verificare le attitudini dei ragazzi per capire, nel medio lungo periodo, come impiegarli nel lavoro. Stiamo già attivando percorso di inserimento lavorativo, fondamentali per chi è stato messo in secondo piano dalla società».

Il progetto Una cascina per la vita è aperto ad altre esperienze. Sul sito della fondazione Campaniello onlus sono presenti i contatti a cui scrivere per chiedere di partecipare alle attività, anche dai comuni limitrofi a quello di Baia e Latina.

@ciro_oliviero

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