La Commissione europea ha invitato i paesi dell’Ue a più solidarietà per distribuire l’accoglienza di una cinquantina di migranti soccorsi in mare da due ong e autorizzati a rifugiarsi temporaneamente nelle acque maltesi. L’esecutivo europeo «ha contattato diversi Stati membri per trovare una soluzione per un rapido sbarco delle persone a bordo» di Sea-Watch 3 e Sea-Eye. Dimitris Avramopoulos, il commissario Ue per la Migrazione, i
« invita gli Stati membri a sostenere e contribuire a questo sforzo congiunto per sbarcare in sicurezza le persone a bordo» proseguendo
«Serve una maggiore solidarietà da parte di tutti gli stati membri e la situazione dimostra ancora una volta che è urgente trovare soluzioni sostenibili ».

Le autorità di La Valletta hanno acconsentito ad ospitare a Malta le due navi delle organizzazioni non governative tedesche che trasportavano 49 migranti soccorsi nel Mediterraneo, a causa del deterioramento delle condizioni a bordo. La prima di queste navi, la Sea-Watch 3, che batte bandiera dei Paesi Bassi, è in mare dal 22 dicembre, in attesa di poter entrare in un porto. Ha a bordo 32 migranti, tra cui tre bambini piccoli, tre adolescenti non accompagnati e quattro donne ,provenienti dalla Nigeria, dalla Libia e dalla Costa d’Avorio. L’Italia, Malta e la Spagna hanno rifiutato di ospitare i migranti salvati da questa nave.

I Paesi Bassi hanno detto di essere pronti a ospitare una parte «a condizione che altri paesi europei facciano lo stesso». La Germania aveva anche dichiarato che non avrebbe accettato i migranti a meno che l’accoglienza fosse condivisa con altri. La nave di un’altra ong tedesca, la Sea-Eye, anch’essa ancora in mare con 17 persone a bordo, è stata anche autorizzata a rifugiarsi nelle acque maltesi. Un totale di 2.262 migranti sono morti mentre tentavano di attraversare il Mediterraneo nel 2018, mentre 113.482 persone sono arrivate in Europa via mare, secondo l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati.

Sulla questione è intervenuta anche l’Asgi, associazione per giuristi sull’immigrazione, facendo sapere che «il nuovo anno si apre con 32 persone che, ancora una volta, attendono da molti giorni (tredici, alla data di oggi) di poter sbarcare in un porto sicuro. Al caso della Sea Watch 3 si aggiunge quello della Sea Eye, con 17 persone raccolte lo scorso 29 dicembrea» affermando «Da giuristi non possiamo quindi che denunciare, ancora una volta, l’illegittimità di quanto sta, nuovamente, accadendo nel Mediterraneo:il diritto di sbarco in un porto sicuro viene posto in discussione in ogni singolo episodio di salvataggio, senza considerazione alcuna per le norme. Sono solo gli ultimi casi di uno stillicidio ormai costante in spregio del diritto e fuori da ogni inesistente “invasione”, ammontando gli sbarchi nel 2018 a poco più di 20.000. 

La chiara violazione delle norme a tutela dei diritti umani fondamentali resta il primo reato di cui tutta l’umanità si sta macchiando.

Carmen Cretoso