Carmine Alboretti ha speso la propria vita per gli altri. Lo ha fatto raccontando quello che vedeva, come ogni buon giornalista dovrebbe fare. E Carmine lo faceva. Ha raccontato il locale, nel vesuviano, dove è nato e cresciuto, e il nazionale, quando ha diretto La voce sociale e quando è stato vice direttore de La discussione, quotidiano fondato da Alcide De Gasperi. Si è speso per gli altri fino alla fine, quando, con il diffondersi della pandemia da Covid-19 aveva iniziato a collaborare con il Centro operativo comunale di Trecase – dove viveva – per l’emergenza Coronavirus con funzione di supporto alla comunicazione. Lo ha fatto fino alla primavera dello scorso anno, quando è venuto a mancare.

Carmine Alboretti era un caro amico di Fabio Cannavale che, assieme a Rosaria Vitulano, è titolare della libreria biobar e erboristeria di Asperula Libertà di corso Vittorio Emanuele III, 417 a Torre Annunziata. Nasce da loro l’idea di dedicare a Carmine un nuovo progetto culturale, finalizzato alla promozione e alla valorizzazione delle autrici e degli autori locali. Il progetto è promosso in collaborazione con il Caffè letterario Nuovevoci. A Carmine Alboretti è dedicata la sezione della libreria che raccoglie gli scrittori locali. Le percentuali delle vendite di quei libri saranno devolute alla mensa dei poveri don Pietro Ottena di Torre Annunziata.

Carmine, racconta Fabio Cannavale, «non solo era un ottimo giornalista, ma anche un caro amico. Carmine aveva una sensibilità per il sociale, per le fasce sofferenti delle nostre comunità e siamo certi che sarebbe entusiasta di questo percorso che coniuga narrazione e beneficenza. Inoltre, Carmine amava la sua terra, il suo territorio, e dare visibilità a talenti nostrani ci sembrava un’ottima maniera per omaggiarlo».

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