È il tempo di un patto sociale per rilanciare investimenti e rinnovare i contratti, per la coesione
All’estero i prodotti italiani hanno nel tempo guadagnato una certa fama, riconosciuti da sempre per la qualità di realizzazione, la cura dei dettagli, la fantasia del disegno e delle forme, la durevolezza. I nostri prodotti sono storicamente stati associati a qualità, alta specializzazione e differenziazione, eleganza e provenienza da famosi settori industriali italiani tradizionali.
La contraffazione è una minaccia per le imprese, i consumatori e l’economia del nostro Paese, oltre a rappresentare un problema sociale di notevole entità. Le maggiori possibilità di diffusione della contraffazione legate all’espandersi del commercio mondiale e la perdurante crisi economica accrescono la necessità di contrastare il fenomeno, che oltre ad esercitare un effetto diretto sulla produzione nazionale, impatta sul gettito fiscale e contributivo, sul Pil, rappresenta un catalizzatore di condotte illecite.
La contraffazione ha un notevole impatto socio-economico con un altro prezzo da pagare per i consumatori, per la perdita di posti di lavoro, per le mancate vendite per le imprese e per le perdite di gettito fiscale. Deve esserci una volontà di tracciabilità dei propri prodotti. Ma non è tutto: deve esserci, anche, una presa di coscienza collettiva del significato da attribuire al made in Italy.
Dobbiamo difendere e rilanciare il settore manifatturiero. Valorizzare la ricerca, incoraggiando il trasferimento tecnologico e rendendo più accessibili gli strumenti a tutela della proprietà intellettuale, possiamo favorire il corretto funzionamento del mercato, il contrasto dell’abusivismo, la lotta alle false cooperative e alle false imprese. Non secondaria è l’attuazione delle misure e degli investimenti presenti nel Pnrr.
È il tempo di un patto sociale per rilanciare investimenti e rinnovare i contratti, per la coesione. Serve un percorso stabile e duraturo di dialogo e confronto per affrontare immediatamente l’emergenza sociale e per dare visione a un progetto Paese che passa dal ritrovato protagonismo del lavoro, dal rilancio dell’occupazione e degli investimenti, da riforme capaci di garantire coesione, crescita e partecipazione sociale.
Segretario Cisl Napoli