La scrittrice giapponese ospite del Campus universitario salernitano e dell’Orientale di Napoli
La rivoluzione sociale degli ultimi decenni è passata anche attraverso i saggi di Banana Yoshimoto. I suoi racconti provenienti dal Giappone hanno regalato una visione della società realistica e visionaria, dolorosa e ottimistica. Yoshimoto ha provato da sempre ad accarezzare i traumi psichici offrendo uno scenario di liberazione del corpo per una guarigione del cuore e dell’anima, utilizzando la scrittura come autoanalisi e autoaccettazione.
Gli studenti campani hanno abbracciato la bellezza emotiva della scrittrice internazionale Banana Yoshimoto lasciandosi affascinare senza remore, permettendo di fluire con leggerezza attraverso le sue parole.
Sono stati giorni intensi, ricchi di emozioni, irripetibili, per gli studenti del Campus di Fisciano, in provincia di Salerno ed i corsisti dell’Orientale di Napoli. Dopo il consueto incontro con la stampa nelle città di Salerno e Napoli, Yoshimoto ha voluto incontrare gli studenti ieri e l’altro ieri mattina. Un tour, il suo, completamentamente dedicato ai giovani, alle loro domande, alle loro paure, alle loro emozioni.
Nessun autografo o selfie come avviene tra fan e beniamini, la scrittrice Yoshimoto ha voluto sedere dietro le cattedre universitarie per poter incrociare i loro occhi e parlare con loro come accade durante le più grandi lezioni di vita, dallo spessore introspettivo elevato.
Una intelligenza emotiva straordinaria, quella della scrittrice giapponese, che ha antipato inevitabilmente i nostri tempi. La scrittura come messaggio sociale per alleviare i dolori dell’anima, l’immortalità che regalare la narrazione, la diversità come ricchezza naturale da cui attingere, il corpo che anticipa gioie e dolori e ne riconosce la forma.
Era il 1991 quando in Italia arrivava la traduzione di Kitchen, uno dei libri più rivoluzionari per le ultime due generazione sul piano sociale: è la storia di una madre di una famiglia ricca d’amore che diventa padre in una trasformazione naturale che ancora oggi non sarebbe rispettata dai più.
A margine degli incontri arriva “Ue wo muite arukou”, il titolo della canzone che la scrittrice ha intonato per omaggiare gli studenti, un messaggio di coraggio che invita a non abbattersi di fronte alle difficoltà, che arrivano nella nostra vita per insegnarci sempre qualcosa. Perchè la nostra anima possa elevarsi sempre più. Un illuminante abbraccio tra la scrittrice e gli studenti durato tre oggi. Indimenticabili.
Carmen Cretoso