Riapre domani mattina la Schola Armaturarum dopo il crollo del 2010. Tutti gli italiani ricorderanno lo sgomento provocato dal tragico crollo del 6 novembre 2010, quando non bastarono gli scaricabarile di Governo ed Enti preposti, la storia del popolo pompeano non era stato tutelato abbastanza.

Quella del 2010 non fu l’unico crollo, durante le guerre mondiali la Casa degli Armatori perse dei “pezzi” preziosi, i restauri furono eseguiti da Amedeo Maiuri tra il 1944 e il 1946, si decise per una ricostruzione integrale delle pareti laterali fino a 9 m di altezza e alla realizzazione di una copertura piana in cemento armato, ma il tutto fu eseguito con materiali inadatti rispetto alle tecnologia costruttiva antica.

Oggi la rinascita sarà affidata ai restauratori che illustreranno il minuzioso intervento di restauro sugli affreschi e gli ambienti retrostanti. Domani mattina, intorno alle 11,00 il direttore generale Massimo Osanna incontrerà la stampa per illustrare il progetto di riapertura della Schola Armatorarum, assieme ai restauratori Ales che hanno seguito gli interventi di recupero degli affreschi.

Cenni storici doverosi

Scavata da Vittorio Spinazzola tra il 1915 e il 1916, la Schola Armaturarum era probabilmente un edificio di rappresentanza di un’associazione militare, come si può dedurre dalle decorazioni e dal rinvenimento di armi custodite al suo interno. Gli ultimi scavi eseguiti per la messa in sicurezza delle strutture, sembrano rafforzare questa ipotesi. Sul retro dell’edificio sono infatti venuti alla luce ambienti di servizio dove si custodivano anfore contenenti olio, vino pregiato e salse di pesce provenienti dal Mediterraneo (Creta, Africa, Sicilia, Spagna), prodotti di qualità da servire in occasioni conviviali o di rappresentanza.