La Sea Watch in balìa dell’Europa

La Sea Watch in balìa dell’Europa

La Corte europea dei diritti umani sta valutando il caso Sea Watch


La Corte europea dei diritti umani ha ricevuto, oggi pomeriggio, le informazioni inviate dal governo italiano sulla vicenda Sea Watch e sta facendo le sue valutazioni per decidere sul caso.

Venerdì scorso il comandante della nave, il capo della missione di soccorso e uno degli immigrati a bordo avevano chiesto a Strasburgo di obbligare l’Italia a far sbarcare le 47 persone a bordo. Non ancora sciolto, dunque, il nodo sulla giurisdizione, che risulta avare bandiera olandese. E mentre continuano le manifestazione pacifiche oraganizzate in Italia per far sbarcare gli immigrati, gli immigrati sono ancora in balìa del gelo.

Dalla Sardegna, giunge poco fa la proposta per accogliere i minori:
«La Sardegna, terra storica di accoglienza e di emigrazioni, potrebbe ricevere i minori della Sea Watch» così la garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza, Grazia Maria De Matteis, intervenendo sulla situazione della nave della ong tedesca con a bordo 47 migranti, tra cui 13 minori, bloccata al largo delle coste di Siracusa.

«La tutela dei minori, così come previsto dalla convenzione di New York, dalla Costituzione italiana e dalla legge, obbliga il loro immediato sbarco e impegna tutti ad una adeguata accoglienza- sottolinea De Matteis- in Sardegna è appena terminata la formazione di tutori volontari per i minori stranieri non accompagnati e si trova nelle condizioni di poter accogliere anche i giovani che attualmente transitano nel Mediterraneo a bordo della nave».

Carmen Cretoso

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