Lo dice il rapporto di Unicef e Oms
Circa 2,2 miliardi di persone non hanno accesso all’acqua potabile. Altri 4,2 miliardi non hanno servizi igienici gestiti in sicurezza, mentre 3 miliardi non possono lavarsi le mani in sicurezza. A dirlo l’ultimo rapporto dell’Unicef e dell’Oms. Nel rapporto vengono evidenziate le disuguaglianze sui servizi idrici e igienico-sanitari nel periodo 2007-2017.
Dal 2000 1,8 miliardi di persone hanno avuto accesso ai servizi di base per l’acqua potabile. Nonostante questo le disuguaglianze sono ancora elevate. Dal rapporto emerge che nel mondo 1 persona su 10 non ha ancora accesso ai servizi di base per l’acqua. Nello stesso periodo ha avuto accesso ai servizi igienici in sicurezza 2,1 miliardi di persone. Dimezzata la percentuale di persone che defecava all’aperto.
Il direttore associato dell’Unicef per l’acqua e i servizi igienici, Kelly Ann Naylor, ha evidenziato che «il solo accesso non è sufficiente. Ridurre le disuguaglianze nell’accesso, qualità e disponibilità di acqua e servizi igienico-sanitari dovrebbe essere al centro dei finanziamenti governativi e delle strategie di pianificazione. Rallentare sui piani di investimento per la copertura universale significa minare a decenni di progressi a discapito delle generazioni future».