Il progetto terapeutico riabilitativo individuale serve al reinserimento sociale e lavorativo delle persone con disabilità. Un processo inclusivo che coinvolge vari attori territoriali. In primi gli enti pubblici come Asl e Comuni. E spesso ci si ferma lì. La normativa prevede invece anche il coinvolgimento degli enti del terzo settore per la cogestione dei ptri. Una condivisione delle scelte riabilitative dei soggetti fagili. Una condivisione con la cooperativa sociale che può offrire quel tipo di servizi.

Sostenuto dai budget di salute il ptri consente la partecipazione attiva della stessa persona. Sia sulla scelta della cura che del percorso di reinserimento sociale. Attraverso la delibera 823 del 16 maggio il direttore generale dell’Asl Napoli1 Centro è stato istituito l’albo dei co-gestori del ptri sul territorio di riferimento. L’Asl ha pubblicato l’avviso pubblico per l’istituzione dell’albo dei co-gestori di ptri e dei progetti di abilitazione e inclusione sociale. Una decisione che arriva dopo anni in cui il terzo settore chiedeva un’apertura da parte dell’azienda sanitaria locale. Come ha evidenziato a dalSociale24 il presidente di Fish Campania, Daniele Romano.

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«Accogliamo con soddisfazione la delibera. Fish Campania da sempre ha spinto per l’avvio di questi progetti attraverso le associazioni socie , e ringrazia il direttore generale Verdoliva e la direttrice UO Socio Sanitaria Caterina Musella per aver sempre ascoltato le istanze delle associazioni. Chiediamo allo stesso tempo l’istituzione di un tavolo di monitoraggio di questi progetti che coinvolga le associazioni delle persone con disabilità e delle loro famiglie», ha sottolineato Daniele Romano.

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