Il progetto è stato realizzato grazie al supporto della Fondazione Charlemagne e di UniCredit
Da mercoledì 22 luglio (inaugurazione alle 18) nella Galleria Principe di Napoli ci sarà un nuovo spazio dove potersi fermare a prendere il caffè. O a mangiare qualcosa. Si tratta del Lazzarelle Bistrot. Un locale messo in piedi dalla cooperativa Lazzarelle, nata nel 2010 nel carcere femminile di Pozzuoli. Il bistrot ospiterà inoltre i prodotti realizzati da tutte le realtà detentive del Paese.
Lazzarelle Bistrot permetterà di proseguire l’esperienza di riscatto ed emancipazione tutta femminile della cooperativa. Nella caffetteria saranno infatti impiegate quattro donne detenute nel carcere di Pozzuoli. Il progetto è stato realizzato grazie al supporto della Fondazione Charlemagne e di UniCredit. Nello specifico il gruppo bancario ha garantito l’accesso a Carta E, la carta di credito a contribuzione etica che, con il semplice utilizzo e senza alcun costo aggiuntivo, alimenta un fondo destinato a sostenere iniziative di solidarietà sul territorio.
La cooperativa Lazzarelle negli anni ha coinvolto 56 detenute, dando loro la possibilità di mettersi alla prova producendo caffè artigianale nel rispetto dell’antica tradizione napoletana. Le produzioni sono realizzate nel rispetto dell’ambiente. Le confezioni di plastica sono prive di alluminio e possono essere smaltite con la raccolta differenziata.
«Noi siamo molto contente ed orgogliose di questo progetto perché ci permette di chiudere quella che è sempre stata la nostra idea. Iniziare un percorso lavorativo all’interno del carcere e proseguire all’esterno dando la possibilità a queste donne di rientrare gradualmente all’interno della società. Farlo poi nella Galleria Principe, che dopo tanti anni è stata riaperta, ci rende ancor più orgogliose e soddisfatte del lavoro fatto», ha detto la presidente della cooperativa Lazzarelle, Imma Carpiniello.