Cinque consigli spassionati di lettura per approfondire il tema dei migranti
Ogni anno di questi tempi vengono pubblicate diverse classifiche o consigli di lettura da ombrellone. Consigli che servono, nella maggior parte dei casi, a veicolare titoli delle major editoriali. A confermarlo la somiglianza – se non sovrapponenza – delle classifiche che si trovano su blog e pagine di giornali. Qui trovate cinque consigli spassionati di lettura per approfondire in vacanza il tema sociale per antonomasia dell’ultimo anno in Italia, i migranti.
La legge del mare di Annalisa Camilli. La giornalista di Internazionale raccoglie storie di persone che hanno attraversato il Mediterraneo per cercare una vita migliore, come quella di Josefa, ma anche il difficile periodo che si trovano a vivere le ong messe sotto accusa da una propaganda che contamina l’informazione.
Cercavo la fine del mare di Martina Castigliani. Partita come volontaria nei campi migranti in Grecia la giornalista de Il Fatto Quotidiano si è ritrovata a raccogliere storie di vita, di guerra, di viaggio. Un mese nel corso del quale ha conosciuto decine di migranti che le hanno chiesto di raccontare la propria storia. Decine di bambini, di cui il libro raccoglie i disegni, che avevano già un vissuto da adulti.
Carnaio di Giulio Cavalli. Scrittore, giornalista, attore, regista. Il poliedrico Cavalli in questo romanzo racconta le stragi in mare e il razzismo dilagante. Racconta il tema dell’immigrazione senza pietismo, descrivendo in maniera cruda l’arrivo dei morti nell’isola di DF.
Io Khaled vendo uomini e sono innocente di Francesca Mannocchi. Una dei pochi giornalisti italiani che racconta la questione migratoria da dentro. A bordo delle navi. Dal fronte libico una storia raccontata da un altro punto di vista. Quelli dei trafficanti appunto. Uno sguardo diverso, nuovo. Un libro che consente di conoscere molte sfaccettature mai raccontate del fenomeno migratorio.
La giungla di Calais di Michel Agier. Duemila i migranti che sono stati bloccati a Calais, in Francia, tra l’aprile del 2015 e l’ottobre del 2016. L’autore ha cercato di ricostruire gli eventi di quell’anno e mezzo di Calais attraverso una serie di interviste.
Ciro Oliviero