Il futuro del lungomare di Napoli

Il futuro del lungomare di Napoli

Le associazioni ambientaliste che hanno preso parte all’incontro hanno espresso la contrarietà alla riapertura al traffico del lungomare

Napoli è una città green. Questo almeno dicono i numeri citati dal quotidiano Il Mattino in un articolo dei giorni scorsi sulle scelte dei veicoli da parte dei cittadini. Solo negli ultimi tre mesi sarebbero 15 mila gli utenti che hanno preferito la bici elettrica all’auto piuttosto che al motorino. Un incremento che segue quello della scelta dei monopattini, che sfrecciano ancora in barba alle regole nel centro città. Perché questi, così come il servizio di bike sharing, non servono anche le zone periferiche della città come Napoli est e l’area nord. Per molti napoletani, in fondo, San Giovanni a Teduccio e Secondigliano non sono Napoli. Sono considerate già provincia.

La Napoli che interessa ad una parte di popolazione è quella che va da Vomero al centro, e fino al lungomare. E proprio quest’ultimo è stato il perno della riunione di questa mattina della commissione Mobilità del Comune di Napoli allargata alle associazioni. Tra quelle ambientali che hanno preso parte all’incontro Cleanap, Wwf Napoli, Greenpeace, Legambiente e la Fiab, che si occupa prevalentemente di ciclismo. Con loro anche Confcommercio, Assoutenti ed il gruppo informale Cittadinanzattiva in difesa di Napoli. Alla riunione erano presenti inoltre la presidente della I Municipalità, Giovanna Mazzone, l’assessore alle Infrastrutture, Eduardo Cosenza ed il presidente della commissione Nino Simeone.

Le associazioni ambientaliste hanno espresso la contrarietà alla riapertura al traffico del lungomare. Una posizione condivisa è stata espressa da Cleanap, N’Sea Yet, Let’s do It! Italy, Tuenda Flegrea. «Nella visione di città che vogliamo, le auto e i mezzi privati vengono disincentivati, creando le condizioni per i cittadini di muoversi con i mezzi pubblici o mezzi leggeri e condivisi. La nostra visione – si legge sul sito di Cleanap – non è ideologica, ma è logica alla luce della crisi climatica e della transizione eco/logica, logica per la nostra generazione e in questo momento storico».

Gli altri partecipanti si sono mostrati invece favorevoli. Sul punto alla fine dovrà decidere il consiglio, ma è chiaro che il peso che hanno le associazioni ambientali, seppur in numero maggiore, è minori di quello degli attori economici. In questa città quantomeno. La percezione è alla fine si troverà una posizione mediana, che preveda la riapertura parziale del tratto di via. Tra quanti erano presenti si è espresso contro la riapertura anche il consigliere comunale Luigi Carbone. Potrebbe essere sulla stessa posizione anche il consigliere Sergio D’Angelo.

Altro tema riguarda la partecipazione giovanile. A sollevarlo è stata la presidente di Cleanap Emiliana Mellone, la più giovane all’incontro, anche se ha superato i 30 di qualche anno. Questo significa che non è stato fatto uno sforzo per coinvolgere i più giovani. Ed al centro della discussione c’era non solo una decisione attuale, ma anche una visione della città, del futuro. E loro dovrebbero essere gli attori protagonisti di queste scelte.

@dalsociale24

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