Secondo il report di Legambiente la città con il livello più elevato di PM10 è Alessandria, seguita da Milano, Brescia, Lodi, Mantova, Modena e Torino
In Italia lo smog resta una grande minaccia per ambiente e salute. Ed ormai non può essere più considerata un’emergenza, ma un problema cronico. In nessuno dei 102 capoluoghi di provincia sono stati rispettati i valori limite di inquinamento suggeriti dall’Oms. La media annuale è di 15 microgrammi per metro cubo per il PM10. A certificarlo è il nuovo report Mal’aria di Legambiente, realizzato nell’ambito della campagna Clean Cities. Numeri peggiori di quelli dello scorso anno, quando furono 60 le città “fuorilegge”.
Ma non è un problema solo delle grandi città. In alcune regioni il tasso di smog è critico quasi ovunque. In Campania, ad esempio, il 99 per cento dei comuni analizzati dall’Arpac non è riuscito a rispettare i tre valori limite suggeriti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. In 13 di questi i valori delle polveri sottili superano di più del doppio il milite imposto dall’Oms. In cima San Vitaliano, Volla e Pogliano d’Arco. Tutte in provincia di Napoli. Napoli e Casoria superano più di tre volte i limiti di PM10.
La città con il livello più elevato di PM10 è Alessandria con 33. Seguono Milano con 32, Brescia, Lodi, Mantova, Modena e Torino. Il concentramento maggiore è in Pianura Padana con Piacenza, Reggio Emilia, Cremona, Vicenza, Treviso e Verona che arrivano a segnare 30 microgrammi per metro cubo. L’unica città del Mezzogiorno che si assesta su questi valori è Avellino. Poche le città con livelli entro la soglia: Caltanissetta, La Spezia, L’Aquila, Nuoro e Verbania.
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