La casa per l’affettività e la maternità, progettata da Renzo Piano, è stata costruita dalle stesse detenute per accogliere i figli
Dal monitoraggio del ministero della Giustizia dello scorso 31 gennaio emerge che i bambini in carcere con le madri erano 29. Un’esperienza che segna questi bambini sin dalla tenere età. Per far fronte a questa situazione il deputato del Pd Paolo Siani ha presentato una proposta di legge per il superamento degli istituti a custodia attenuata per detenute madri. Ma le madri detenute sono molte più di 29. Quelle che hanno figli da 4 anni a salire. E possono vedere i propri figli solo durante le visite settimanali in prigione. Per rendere meno anonime queste visite l’architetto Renzo Piano ha realizzato, nel carcere di Rebibbia a Roma, una casetta per le visite.
Piccola (appena 28 metri quadrati) e rossa. Come se a disegnarla fosse stato un bambino. E infatti saranno proprio loro i fruitori principali di quello spazio che dovrà sembrargli avulso dal carcere. Ma.Ma, la casa per l’affettività e la maternità, è stata costruita dalle stesse detenute. Per accogliere i figli di quelle stesse detenute madri tra le 320 ristrette di Rebibbia. Un lavoro di due anni coordinato da Pisana Posocco con tre giovanissimi architetti borsisti del suo progetto del G124.
«Certo non risolverà i problemi delle carceri, ma rinforza l’idea che il carcere non deve essere punizione e vendetta, piuttosto un luogo in cui si cambia ha detto la direttrice del carcere», Alessia Rampazzi.
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