Il no alla proroga triennale delle concessioni
L’emergenza da Covid-19 non ferma il gioco d’azzardo. Nella prima fase della pandemia, il volume d’affari delle giocate è addirittura aumentato. L’incremento da settembre dello scorso anno è stato pari al 29 per cento. Ad essere coinvolti sono soprattutto gli uomini tra i 25 e i 44 anni. In quella fascia d’età l’aumento è stato pari al 31,5 per cento. Secondo l’Istituto Superiore di Sanità i ludopatici rappresentano il 3 per cento della popolazione. I servizi che hanno in carico persone con disturbo da gioco d’azzardo hanno però constatato che la chiusura effettivi positivi sui giocatori patologici con la chiusura delle sale giochi.
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Per la campagna Mettiamoci in gioco questo è il momento per il riordino del settore azzardo. In questo senso i promotori della campagna sottolineano che la priorità è ridurre l’offerta. Mettiamoci in gioco ritiene che vada elaborata una riforma complessiva che ponga al centro la tutela della salute pubblica. Al contempo dice no alla proroga triennale delle concessioni e alla partecipazione degli enti locali alla distribuzione delle entrate fiscali derivanti dal gioco d’azzardo come ipotizzato dall’Agenzia dogane e monopoli. Questa proposta, per i promotori della campagna, è strumentale e punta all’incremento del fatturato di un settore arrivato lo scorso anno a oltre 110 miliardi di euro di incassi.
Stefano Malla