Lo ha detto nel suo discorso a Strasburgo
In molti negli anni hanno sottolineato l’obbligo di salvare vite in mare. Non solo per una questione di umanità, ma anche di diritto della navigazione. Lo stanno ripetendo da mesi con più insistenza gli italiani che lavorano nell’accoglienza dopo quanto previsto dal decreto Sicurezza. Questa mattina lo ha ribadito anche la candidata alla presidenza della Commissione europea, Ursula von der Leyen.
Nel suo discorso a Strasburgo la candidata alla presidenza della Commissione europea ha evidenziato che «il Mediterraneo è diventato una delle frontiere più letale al mondo. In mare c’è l’obbligo di salvare le vite. E nei nostri trattati e convenzioni c’è l’obbligo morale di rispettare la dignità di ogni singolo essere vivente». Nel suo intervento al parlamento europeo Ursula von der Leyen ha sottolineato che «dobbiamo ridurre l’immigrazione irregolare, lottare contro gli scafisti, contro il crimine organizzato, tutelare il diritto all’asilo, migliorare la situazione dei profughi per esempio con corridoi umanitari in correlazione con l’Unhcr».
La candidata alla alla presidenza della Commissione europea si è detta consapevole delle difficoltà del caso. La stessa ha anche aggiunto di voler proporre un nuovo patto per la migrazione e l’asilo comprensivo di una riforma del Regolamento di Dublino. Per farlo è necessario la von der Leyen ha detto che è necessario rafforzare le guardie di frontiera e costiera con 10 mila persone almeno per Frontex entro il 2024.
«Possiamo avere frontiere stabili se diamo sufficiente assistenza a quei Paesi membri che sono più sotto pressione, abbiamo bisogno di solidarietà e di dare un contributo comune. Dobbiamo trovare un nuovo meccanismo di condivisione degli oneri e dobbiamo offrire una giusta cooperazione ai paesi di origine e transito».