La Gelateria Sociale è presente anche al Cairo, a Gaza, ad Amman e a Napoli
L’emergenza da Covid-19 ha portato alla chiusura di molte attività. Alcune di queste non sono riuscite a riaprire dopo il lockdown. Altre stanno provando a farlo a piccoli passi. Come nel caso della Gelateria Sociale di Milano. Non ancora aperta al pubblico la gelateria sta rifornendo di coppette confezionate la Coop di via Palmanova. Nonostante il costo superiore rispetto al gelato industriale «sta comunque andando abbastanza bene», ha detto il presidente della cooperativa New Ideas of Welfare, Ambrogio Manenti.
Aperta nel 2017 all’interno della Casa della Carità, la Gelateria Sociale, è un’attività che investe sul reinserimento sociale. Un laboratorio che prepara il gelato artigianale e che al contempo promuove i diritti umani e incoraggia l’inserimento sociale e lavorativo delle persone svantaggiate. Ad oggi sono due le persone che lavorano presso la struttura di via Padova. Pochi giorni fa sono state consegnate alla Coop di via Palmanova 200 coppette di cinque gusti. Dal tiramisù alla crema. Dal cioccolato fondente alla mandorla la limone.
Nel 2015 Gelateria Sociale ha aperto al Cairo, in Egitto. Negli anni successivi il progetto è stato replicato a Gaza, in Palestina ad Amman, in Giordania, e a Napoli. New Ideas of Welfare punta ad aprire altre gelaterie, in modo da poter «vendere gelato artigianale di qualità a un prezzo accessibile anche a chi è in difficoltà economiche. Per esempio, con iniziative tipo il gelato sospeso. In un supermercato questo non è possibile, ovviamente. Ma in una gelateria sì», ha detto Ambrogio Manenti.