La giudice ha deciso di risarcire i 44 rider che si erano costituiti parte civile con 10 mila euro ciascuno
Il Tribunale di Milano ha emesso la prima sentenza di condanna per intermediazione e grave sfruttamento di rider. La sentenza è relativa alla denuncia di 44 fattorini a carico di una società di appalto del gruppo Uber Eats. La giudice ha deciso inoltre per un risarcimento a favore dei rider che si erano costituiti parte civile. I 500 mila euro in contanti sequestrati durante le indagini andranno ai fattorini. Ognuno dei 44 riceverà 10 mila euro di risarcimento. 20 mila invece andranno alla Cgil che si è costituita parte civile al loro fianco. Lunedì inizierà l’altra parte del processo. Quella con rito ordinario che vede imputata la manager sospesa di Uber, Gloria Bresciani.
«Un risultato possibile grazie alla legge 199/2016, fortemente sostenuta dalla Cgil. Il risarcimento alla Cgil conferma il ruolo del sindacato di tutela e promozione dei diritti dei lavoratori, in questo caso i rider, esposti al rischio di sistematico sfruttamento. Su questa strada e a favore dell’aumento delle tutele per questi lavoratori continuerà quindi l’impegno della Confederazione». Questa la dichiarazione congiunta di Cgil nazionale e Cgil di Milano in seguito alle tre condanne comminate dal Giudice dell’Udienza Preliminare di Milano.
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