Ripristino del permesso umanitario e del sistema di accoglienza diffuso Sprar
Quando poco più di un anno fa Pd e M5S si sono seduti al tavolo per creare il governo Conte 2 le modifiche dei decreti Sicurezza sono state il primo punto trattato. Dopo mesi di lunghe trattative sono giunti ad un compromesso. Non tutti i componenti della prima forza in parlamento erano infatti concordi nel cambiare le leggi sull’immigrazione volute da Salvini.
Non solo il Partito democratico. Lo stesso presidente della Repubblica aveva chiesto una revisione di quelle leggi all’atto stesso della firma nel primo governo guidato da Giuseppe Conte. Nella serata di ieri il Consiglio dei ministri ha approvato le modifiche ai quei decreti. Tra le principali modifiche c’è il ripristino del permesso umanitario chiamato permesso speciale ed il ripristino del sistema di accoglienza diffuso Sprar per tutti i richiedenti asilo. Vengono anche ridotti i tempi di permanenza nei centri per il rimpatrio, che da 180 passano a 90 giorni.
Le modifiche agli articoli 131-bis e 588 del codice penale diminuiscono le multe per le navi delle ong. Saranno applicate solo al termine dei procedimenti giudiziari disposti da un tribunale. Diminuiti di un anno – da quattro a tre – gli anni per richiedere la cittadinanza. Cancellata la revoca della cittadinanza e della protezione umanitaria per chi determinati reati.
Nessuna modifica per quanto concerne le pene previste per i blocchi stradali ed reati previsti dal primo decreto Sicurezza. Potrebbe inoltre essere inasprita la pena, con il daspo, per chi partecipa a risse. Tra le novità anche l’introduzione del reato per chi introduce in carcere un cellulare per un detenuto. Pena da 1 a 4 anni per entrambe le parti. Questa misura – come ha sottolineato il presidente della commissione parlamentare Antimafia Morra – intacca soprattutto i detenuti al regime del 41-bis che sono soggetti ad importanti limitazioni di comunicazione.
Ciro Oliviero