Il sindaco ha dedicato al corteo a Carola Rackete
Questa mattina Napoli è scesa in mare. Una manifestazione su barche, natanti e imbarcazioni di diversa natura e fortuna per solidarizzare con i migranti. Con quelli che sono attraccati stamattina nel porto di Lampedusa dopo 16 giorni a bordo della Sea Watch in particolare.
Un messaggio di inclusione e un segnale politico che il primo cittadino voleva mandare con forza, anche sotto il profilo mediatico. Una protesta contro le posizioni del governo in materia di immigrazione. Soprattutto sul decreto Sicurezza e il decreto Sicurezza bis fortemente voluti dal ministro dell’Interno Salvini.
Partite dal Molosiglio, nei pressi di Castel dell’Ovo, le imbarcazioni sono arrivate all’altezza di Palazzo Donn’Anna, a Posillipo. In quel punto si sono aggiunte altre barche e la flotta ha fatto il percorso inverso. Prima della partenza del corteo a mare il sindaco di Napoli Luigi de Magistris aveva dedicato il corteo alla comandante della Sea Watch Carola Rackete.
«Provo imbarazzo per uno Stato che ha perso il senso della misura, portando offesa ai valori fondanti della Costituzione solo per preservare il proprio potere. Napoli – ha detto il sindaco – mi ha insegnato la lotta politica e la resistenza partigiana, per questo oggi scelgo la civiltà contro la barbarie. Carola ha fatto quello che ogni persona che è rimasta umana avrebbe fatto. Arrestare Carola significa arrestare l’umanità».