Lo scorso 4 marzo la Commissione europea ha presentato una strategia per i diritti delle persone con disabilità 2021-2030. Un documento che intende garantire a queste persone la piena partecipazione alla società su un piano di parità con gli altri. Garantire diritti, come previsto dal trattato sul funzionamento dell’Unione europea e dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea. Un impegno che però, la stessa Ue, evidenzia essere stato disatteso nei fatti. Il commissario europeo all’Uguaglianza, Helena Dalli, ha evidenziato che le persone con disabilità in Europa hanno subito, nell’ultimo anno, un carico sproporzionato di problemi rispetto agli altri cittadini.

In questo ultimo anno, ancor più di prima, le persone con disabilità si sono viste sgretolare i passi in avanti fatti negli ultimi anni il materia di inclusione. Il loro posto, come si legge nel manifesto denuncia della Fish, è a casa. Senza assistenza, se non quella dei propri cari. Senza poter lavorare, perché in molti casi lo smart working non è stato previsto. Senza la scuola, prima perché non c’erano sostegni adeguati, poi anche perché dovevano restare da soli in aula. Nelle rsa esposti al contagio.

«Questo tempo è reso ancora più faticoso perché abbiamo una realistica consapevolezza di quanto poco valiamo per la nostra società: non compariamo neanche nelle statistiche e nei dati raccolti sugli effetti della pandemia e quindi non contiamo», si legge nel manifesto della Federazione Italiana per il superamento dell’Handicap. L’organizzazione vuole proseguire nel «difendere – si legge ancora nel manifesto – i nostri diritti che sono gli stessi diritti di tutti, per costruire una società in cui tutte le persone, nessuna esclusa, siano considerate cittadini per continuare a rendere bella la nostra vita, come tutti».

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