A settimane dall’inizio della scuola ci sono centinaia di scuole che non hanno ancora attivato i servizi per gli studenti con disabilità
La nota del 30 novembre del 2001 del ministero dell’Istruzione distingue tre livelli di assistenza scolastica per gli studenti con disabilità. Quello didattico, riservato agli insegnanti di sostegno. Quello educativo, appannaggio degli assistenti per l’autonomia e la comunicazione. Quello materiale e igienico, svolto dai collaboratori scolastici. Ogni anno, puntualmente, ci sono centinaia di scuole che non rispettano queste indicazioni. Ci sono quelle che non riescono a coprire per l’inizio dell’anno scolastico uno di questi servizi. Quello che non riescono a coprirne alcuni per lunghi mesi. Ed ancora quelle che non riescono a rispettare nessuno degli adempimenti anche fino ad oltre metà dell’anno scolastico. A questo poi si aggiungono le mancanze di migliaia di Comuni che non garantiscono il trasporto scolastico degli alunni con disabilità.
I criteri di riparto delle risorse professionali spesso non comprendono i bisogni degli studenti disabili, come sopra. Queste mancanze inficiano sullo stato dell’inclusione scolastica dei suddetti alunni. La responsabilità di queste mancanze è del dirigente scolastico. In taluni casi però il problema risiede nella mancata formazione del personale. Almeno per l’assistenza materiale ed igienica. Il Ccnl dei collaboratori scolastici infatti indica che questi ultimi abbiamo il diritto di aggiornarsi, ma non l’obbligo. Capita dunque che molti di questi lavoratori rifiutino di frequentare i corsi formativi e, di conseguenza, di svolgere le mansioni di assistenza materiale ed igienica.
Ci sono casi di intere province dove il servizio non è ancora partito. Come in Sicilia, dove sono oltre 2 mila, solo tra Palermo, Catania e Messina, gli studenti con disabilità sensoriali o cognitive non hanno il servizio garantito da inizio anno. A denunciarlo nelle scorse settimane erano stati prima Marianna Caronia e poi Carmelo Pullara. Nei giorni scorsi i ritardi sono stati registrati anche nelle province di Marsala e Trapani. Se poi si aggiunge che dalla rilevazione Istat sulle Misure del Benessere equo e sostenibile dei territori, emerge che le scuole italiane non sono accessibili, il quadro è ancora più nero.
Chi non garantisce l’assistenza agli alunni con disabilità rischia la condanna per discriminazione. In caso di ritardo dei servizi rischia una condanna anche per risarcimento danni. Farà giurisprudenza la sentenza emessa dal Tribunale di Lucca che ha condannato il Comune per non aver assegnato ad uno studenti delle scuole medie il numero delle ore di assistenza per l’autonomia e la comunicazione previste dal Pei. L’ente comunale è stato inoltre condannato a risarcire lo studente con mille euro per ogni eventuale mese di ritardo nel caso di mancata esecuzione dell’ordinanza.
@ciro_oliviero