Una delegazione è stata ricevuta dal capo Gabinetto della Prefettura, che si è impegnato, entro una settimana, a dare notizie circa il processo delle pratiche di soggiorno
Dopo oltre nove mesi dalla presentazione delle domande per la sanatoria voluta dall’allora ministro dell’Agricoltura Teresa Bellanova, gli irregolari ancora non hanno avuto responso. Non solo dell’accoglimento o meno della richiesta di permesso di soggiorno. Non riescono a sapere neanche a che punto è la loro pratica. Non sanno a chi chiedere. Gli uffici preposti sono ingolfati e manca il personale. Almeno in Campania, dove le domande presentate sono oltre 33 mila. Di queste quasi 20 mila solo a Napoli e provincia. Questi fatti certificano ancora una volta, qualora ce ne fosse bisogno, il fallimento Bellanova su caporalato.
Questo pomeriggio alle 15 alcune decine di irregolari napoletani ed i rappresentanti di associazioni, cooperative, ong, sindacati, sono scesi in piazza. Si sono dati appuntamento davanti alla Prefettura di Napoli per chiedere di essere ricevuti dal Prefetto. «Non possiamo più aspettare». Queste le parole pronunciate, gridate più volte dalle persone che manifestavano in piazza Plebiscito. Un appello unico. Molti striscioni. Su tutti uno che recita la frase «volevate braccia ma sono arrivati uomini».
Una delegazione è stata ricevuta dal capo Gabinetto della Prefettura, che si è impegnato a dare, entro la prossima settimana, a dare notizie circa il processo delle pratiche. Nei mesi successivi alla presentazione delle domande hanno lavorato, in smart working, solo cinque dipendenti. Da poco sono state assunte ulteriori sedici figure professionali, con contratto interinale, che saranno destinate alle sole pratiche dei permessi di soggiorno. All’incontro la segretaria della Cisl Napoli, Melicia Comberiati, ha chiesto la riattivazione del centro territoriale dell’immigrazione, canale fondamentale tra il mondo dell’associazionismo, dei patronati e i migranti.
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