Non possiamo respirare, la lettera

Non possiamo respirare, la lettera

Un grido di dolore che arriva dalla Terra dei fuochi per i tanti morti, per i roghi tossici, per i tumori, per gli sversamenti illegali di qualunque rifiuti

L’uccisione di George Perry Floyd, avvenuta il 25 maggio 2020 per mano di un ufficiale di polizia Minneapolis, in Minnesota, ha fatto il giro del mondo. Come il suo messaggio, che si vede in un video, I can’t breathe (non posso respirare). Partendo da quel messaggio, ma per motivi diversi, i giovani campani hanno scritto al governo. Il messaggio We can’t breathe – Nun putimme riciatà è parte dell’iniziativa organizzata da Gioventù Bruciata. Non possiamo respirare. Il grido che arriva dalla Terra dei fuochi. Un grido di dolore per i tanti morti, per i roghi tossici, per i tumori. Per gli sversamenti illegali di qualunque rifiuti. Dagli pneumatici ai teloni agli scarti dei laboratori tessili all’eternit.

Uno studio condotto dall’Istituto Superiore di Sanità ha recentemente constatato la relazione causale tra rifiuti e tumori. Un’area di 426 chilometri quadrati in cui sono stati accertati 2.767 siti di smaltimento abusivo di rifiuti, anche pericolosi è più che a rischio. Il 37 per cento delle persone che vivono in quei comuni, oltre 354 mila persone, abita a meno di cento metri da almeno un sito di stoccaggio di rifiuti. Crescono malattie come tumori, nascite premature, asma, malformazioni congenite, leucemie che colpiscono giovani in età compresa tra 0 e 19 anni.

Nella lettera inviata al governo i giovani campani sottolineano che sia inaccettabile la decisione del sindaco di Napoli Luigi de Magistris di accettare di ricevere circa 150 tonnellate di rifiuti provenienti dalla capitale, in virtù della situazione sopra descritta. Nella missiva vengono inoltre esposte sei richieste. In primis interventi d’urgenza per la bonifica totale del territorio. Impiegare i fondi del recovery plan anche in quei comuni. E ancora l’istituzione di una nuova commissione d’inchiesta parlamentare sulla terra dei fuochi, che monitori e sia presente sul territorio, per accertare le responsabilità. E di fare analisi approfondire di acqua, aria e suolo, per determinare il grado di inquinamento.

@dalsociale24

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