Il ministro Bianchi starebbe valutando di riaprire le scuole dell’infanzia, della primaria e della prima media a partire dal 6 aprile anche in zona rossa
Nel giorno in cui il movimento Priorità alla scuola sciopera in tutta Italia c’è un barlume di speranza per la riapertura degli istituti. Almeno nelle intenzioni del ministro all’Istruzione. Patrizio Bianchi starebbe varando la possibilità di aprire le scuole dell’infanzia, della primaria e della prima media a partire dal 6 aprile. Anche in zona rossa. Un obiettivo importante in una fase in cui molte attività sono chiuse ed in cui c’è chi spinge per tenere chiuse le scuole fino al termine dell’anno scolastico. Come era già acceduto lo scorso anno ad inizio pandemia.
Bianchi studia il modo per evitare una altalenanza tra apertura e chiusura. Tra cambi di decisione a seconda del cambio di colore della regione. Tra quello che prevede il governo e quello che chiedono le regioni. Nel corso di una riunione a Palazzo Chigi il ministro dell’Istruzione ha proposto uno screening periodico tra personale scolastico e studenti. L’idea è al vaglio della struttura commissariale di Francesco Paolo Figliuolo.
«Io alle Regioni direi: si aprono le scuole laddove sia stato raggiunto l’80 per cento degli ultra settantenni e dei fragili, gli darei questo bell’obiettivo. Questo ovviamente oltre alla diminuzione dei contagi», ha detto il direttore del Laboratorio di Microbiologia e Virologia dell’Azienda ospedaliera di Padova, Andrea Crisanti, intervenendo a Un Giorno da Pecora su Rai Radio1. Alla domanda su quando si tornerà ad avvicinarci alla normalità, Crisanti ha risposto: «quando avremo 20 o 30 milioni di persone vaccinate, le quali avranno l’aspettativa di muoversi liberamente».
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