La Società italiana di pediatria del Lazio denuncia l’assenza di dati sulla violenza sui bambini in Italia
Più volte abbiamo sottolineato su queste pagine che i bambini sono tra quelli che hanno pagato l’emergenza da Covid-19 più di chiunque altro. E non solo sul piano sociale ed economico. Anche su quello della salute. Soprattutto psicologica. Come nel caso dei minori che hanno subito violenza. Secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità nel mondo 3 bambini su 4 hanno subito qualche forma di violenza. Durante la pandemia è stato registrato un aumento delle violenze domestiche e, indirettamente, un aumento della violenza assistita dai minori. Quest’ultima è la seconda forma di maltrattamento sui minori più diffusa in Italia. Ma per il resto dati elativi all’Italia non esistono. A denunciarlo Elisabetta Cortis e Pietro Ferrara, rispettivamente presidente e past president della Società italiana di pediatria del Lazio.
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Cortis e Ferrara sottolinea che quello di bambini vittime di abusi è «un fenomeno in aumento, più diffuso di quanto si possa immaginare, che produce importanti e spesso drammatiche conseguenze sulla personalità e la salute dei futuri adulti». Un fenomeno che, come evidenziato, non è supportato da dati ufficiali per l’Italia. Esiste però una ricerca tra i Comuni, condotta da Cismai e Terre des Hommes su indicazione del Garante dell’infanzia. Nei 196 Comuni italiani interpellati sono 400 mila i minori in carico ai servizi sociali. 77 mila di questi sono in carico per maltrattamento. 9 ogni mille. Le forme di maltrattamento più frequenti sono patologie delle cure (40%), violenza assistita (32,4%), violenza psicologica (14%), fisica (9%), sessuale (3,5%).
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