La startup vuole digitalizzare macchinari e renderli accessibili attraverso semplici interfacce in cloud, abbattendo nel medical vincoli di tempo e spazio
«PadMed è la nostra soluzione per le carenze di digitalizzazione e di frammentazione dei servizi nell’ambito del Sistema Sanitario Nazionale per altro ampiamente evidenziati anche nel Pnrr», hanno spiegato i fondatori della startup biomedicale, Enrico Furlan e Tomaso Schiaffino. Nella sintesi estrema PadMed vuole smaterializzare veri e propri macchinari digitalizzandoli e rendendoli accessibili attraverso semplici interfacce con dati condivisi in cloud, abbattendo anche nel medical alcuni vincoli di tempo e spazio. Un sistema biomedicale integrato, che risponde alle esigenze di pazienti ed operatori sanitari.
Per supportare la fase di crescita PadMed ha aperto un round di investimento ed è attualmente in fase di selezione di potenziali investitori interessati a partecipare al progetto, con un obiettivo di raccolta fino a mezzo milione di euro. La startup sta investendo anche nel verso della green economy. La smaterializzazione dei device fisici è infatti «significativo in sostenibilità e green economy, con un risparmio importante di materiali e Co2 prodotta. Ci piace dire che con PadMed ci prendiamo cura della salute delle persone ma anche del nostro pianeta. Attualmente – hanno spiegato i fondatori – ci stiamo preparando per i primi test di validazione e a partire da febbraio 2022 procederemo con trial presso cliniche private selezionate».
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