L’Italia tutta è attraversata da un forte problema abitativo. Eccezion fatta per alcune esperienze positive, le politiche per l’housing sociale sono quasi pari a zero. Ci sono dei comuni che, in risposta alla necessità, si stanno adattando alle richieste di abitazioni a costi contenuti. L’ultimo in ordine di tempo è Palermo. Il capoluogo siciliano ha presentato ieri l’Agenzia sociale per la casa, un progetto triennale finanziato con il Pon Metro per circa 2,1 milioni di euro. La misura sarà attiva in città e in alcuni comuni del distretto.

L’Agenzia sociale per la casa prevede un accompagnamento all’autonomia abitativa con contributi per affitto, utenze, arredi e beni di prima necessità. Prevede inoltre il sostegno a forme di coabitazione, oltre che il sostegno a forme di canone sociale sostenibile e sostegno ai proprietari che aderiscono all’Agenzia. A presentarlo al Comune l’assessore alla Cittadinanza sociale Giuseppe Mattina.

«Alle duemila persone che a Palermo vivono condizioni di disagio abitativo estremo fino a vivere per strada non possiamo dare una casa pubblica, anche perché non ce ne sono. Abbiamo però la responsabilità – ha detto Mattina – , ed ora anche gli strumenti per prendere pienamente in carico queste persone in difficoltà. Vogliamo cambiare l’approccio: che sia il problema della casa o la disabilità di una persona, l’esistenza di un sussidio o un minore in difficoltà, per ciascuno ci vuole un progetto personale e cucito su misura».

Cinque le forme di intervento previste dall’Agenzia. Come Homing First, misura che prevede per un periodo di 12 mesi prorogabili per un importo massimo di 10mila euro per spese legate all’affitto e alla dignità dell’abitare, come l’acquisto di beni di prima necessità. C’è Housing Led per l’accompagnamento in un percorso sociale che potrà avere una durata massima di 24 mesi, prorogabili in ogni caso fino ad esaurimento della somma autorizzata, sempre fino ad un massimo di 10mila euro.