La legge sui beni confiscati alle mafie prevede che questi ultimi vengano restituiti alla collettività. Ci sono centinaia di esperienze di riutilizzo eccellenti da parte di cooperative ed associazioni. Restituire alla collettività significa accogliere a tutti. E cosa meglio di un presidio ospedaliero per aprirsi i cittadini. Succede a Partinico, in provincia di Palermo, dove il commissario prefettizio del Comune, Guido Longo, ha messo a disposizione i locali del piano terra dell’edificio di via Mancuso.

Gli ambulatori che erano ospitati dall’ospedale civico fino a qualche giorno fa hanno traslocato. Da qualche giorno sono attivi presso il bene confiscato gli ambulatori di diabetologia, medicina ed ortopedia. Nei prossimi giorni saranno operativi anche gli specialisti di chirurgia, urologia, nefrologia, oculistica e cardiologia. La struttura è composta da nove stanze, due ampie sale d’attesa e servizi igienici. I cittadini che vorranno usufruire dei servizi degli ambulatori potranno prenotare le visite presso il Cup sito in largo Casa Santa.

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«Esempi di Stato intelligente ed efficace. Un bene confiscato alla mafia è diventato a Partinico un presidio sanitario per i cittadini», ha detto il presidente della commissione parlamentare Antimafia, Nicola Morra. «In via prioritaria – ha spiegato Morra – verranno recuperate le visite che non erano state effettuate a seguito della rimodulazione dell’ospedale in nosocomio per il ricovero di pazienti Covid-positivi. Quando si vuole, si possono fare cose straordinarie. Togliere a Cosa Nostra e restituire alla comunità, magari per un uso come quello medico sanitario oggi particolarmente necessario, è la strada giusta. Facciamolo».