L’edificio vicino la ferrovia dove venne ammazzato sarà un bene pubblico
Il 9 maggio del 1978, a Cinisi, in provincia di Palermo, la mafia uccideva il fondatore di Radio Aut Peppino Impastato facendolo saltare in aria con una bomba piazzata sulla ferrovia Palermo-Trapani. Accanto ai binari dove venne legato Peppino Impastato c’era un casolare abbandonato. La giunta regionale siciliana ha proceduto all’espropriazione dell’edificio e del terreno circostante.
La spesa per l’acquisizione dell’immobile, dichiarato cinque anni fa di “interesse culturale”, è pari a 106.345 euro. A stimarlo il dipartimento regionale delle Infrastrutture. Al dipartimento dei Beni culturali spetterà la procedura espropriativa dell’immobile, di proprietà privata. Un impegno assunto in prima persona dal governatore regionale Nello Musumeci quando era presidente della commissione regionale Antimafia.
«Quell’edificio diventerà bene pubblico e accessibile alla fruizione di tutti. Peppino Impastato rappresenta un simbolo della Sicilia onesta che ha combattuto, e deve continuare a combattere, la criminalità mafiosa e il malaffare. Una figura che, oltre le diversità delle appartenenze politiche, costituisce un esempio di denuncia e di coraggio, soprattutto per le giovani generazioni», ha detto Musumeci.