Le organizzazioni umanitarie e religiose lanciano l’allarme
Nel 2018 i posti letto per i senza fissa dimora nel periodo del piano freddo erano 335. Quest’anno ne sono stati attivati 450 con una speso di oltre 1 milione e 100 mila euro. Anche nelle due principali stazioni dei treni sono stati attivati dei ricoveri grazie all’impegno di Ferrovie dello Stato e Grandi stazioni. 20 i posti, estendibili a 35, a Termini. 35 i posti a Tiburtina. Ma sembrano non bastare.
Le organizzazioni umanitarie e religiose lanciano l’allarme. Nonostante il contributo delle associazioni il gap non viene coperto. Da inizio dicembre è attivo il piano freddo di Caritas con 200 posti letto. Ad accogliere gli indigenti oltre 30 parrocchie. Il piano prevede inoltre l’intensificazione del Servizio Notturno Itinerante con 6 unità di strada operative dalle 20 di ogni giorno.
Tra le realtà che si prodigano per il sostegno dei senza fissa dimora Croce Rossa, progetto Nonna Roma, Baobab Experience. Sonia Manzi, attivista di quest’ultima associazione, ha sottolineato che «non c’è continuità e manca un piano a lungo termine sul territorio per tutelare i più vulnerabili, 365 giorni l’anno. Venti dei nostri ragazzi hanno deciso di dormire fuori la stazione Tiburtina perché alle 5 del mattino comunque dovrebbero lasciare la stazione, perché è una zona di transito, e parliamo di persone con documenti, regolari sul territorio che hanno tutto il diritto all’accoglienza».
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