Nel dicembre 2018 l’Unione europea ha approvato la direttiva Single use plastic che vieta la plastica monouso a partire da quest’anno
Ogni anno finiscono nel mare 8 milioni di tonnellate di rifiuti plastici tra sacchetti, reti, bottiglie. A questi vanno aggiunti quelli che vengono rinvenuti sulle spiagge. Secondo il rapporto Beach Litter 2021 di Legambiente l’84 per cento dei rifiuti rinvenuti sono plastici. Nel 2020 erano l’80 per cento. Su circa un terzo delle spiagge la percentuale di plastica arriva fino al 90 per cento. Come ricorda Let’s do It! Italy «sono ormai noti gli effetti di questo inquinamento e le foto delle isole di plastica nel mondo le conosciamo bene». Per il presidente dell’associazione ambientalista, Vincenzo Capasso, «bandire la plastica monouso è il primo passo per invertire la tendenza».
Mettere al bando la plastica monouso non è più un miraggio. Almeno a norma di legge. Nel dicembre 2018 l’Unione europea ha approvato la direttiva Single use plastic che vieta la plastica monouso a partire da quest’anno. Obiettivo la riduzione del 50 per cento entro il 2025 e dell’80 entro il 2030. In alcuni Paesi il percorso è già partito. In Italia il divieto parte il prossimo 3 luglio. Dovremo dire addio a palloncini, posate, piatti, cannucce, contenitori in polimeri. Così come i cotton fioc, contro i quali l’Italia aveva già approntato una stretta dal 1 gennaio 2019 su impulso dell’allora ministro dell’Ambiente Sergio Costa. Gli unici ad essere in commercio dovrebbero essere quelli biodegradabili e compostabili.
Discorso diverso per altri oggetti. L’Ue mette al bando anche la plastica compostabile per alcuni prodotti. L’Italia, unico Paese ad investire da anni nella plastica biodegradabile e compostabile, potrebbe correre il rischio della perdita di posti di lavoro. 280 le aziende, 2.780 gli addetti, 815 milioni di euro il fatturato annuo in bilico a seconda delle nuove decisione dell’Ue. L’Italia è in attesa che la Commissione si pronunci sulla richiesta di applicare un sottile strato di plastica alla carta di piatti e bicchieri. La direttiva infatti prevede l’utilizzo di soli polimeri naturali, ma non di materiali realizzati con gli amidi.
La direttiva europea prevede inoltre la riduzione riguardante delle bottiglie in Pet. Entro il 2025 gli Stati membri dovranno arrivare ad utilizzare il 25 per cento di plastica riciclata. Percentuale che dovrà salire al 30 per cento a partire dal 2030.
@rob_malfatti