Con 75 progetti finanziati e 51 enti destinatari gestori, la Campania si prende il primato
Dopo l’arresto di Matteo Messina Denaro il tema dei beni confiscati è tornato nuovamente in auge. Anche la Presidente del Consiglio ne ha parlato, evidenziando che è un tema in discussione con il sottosegretario Mantovano. La Meloni ha detto che «nei beni confiscati alla mafia si possa aprire un’attività economica, si possa trovare lavoro. Sì alla legalità, sì agli strumenti, a tutto quello che serve sul terreno della sicurezza». Ma il tema dei beni confiscato era tornati agli onori delle cronache già qualche giorno fa con il dossier di Libera sui finanziamenti previsti dal Pnrr per la rifunzionalizzazione dei beni confiscati nelle regioni meridionali.
Con 75 progetti finanziati la Campania si prende il primato. Sono 51 gli enti destinatari di beni confiscati coinvolti. 109 milioni di euro i fondi complessivi con i quali saranno finanziati questi progetti. La percentuale maggiore spetta alla provincia di Caserta con il 51,6 del totale regionale su 21 comuni per 41,5 milioni. Seguono la provincia di Napoli (25,7% e 18 comuni) e quella di Salerno (13,5% e 7 comuni). Il finanziamento massimo è di 2,5 milioni. Se lo aggiudicano sei progetti, nei comuni di Casapesenna (Caserta), Benevento, Pontecagnano Faiano (Salerno), Casoria (Napoli), Grazzanise (Caserta) e Poggiomarino (Napoli). Diciotto ottengono un finanziamento superiore al milione di euro. Questi alcuni dei dati del dossier “Pnrr e Beni confiscati: un’opportunità storica” di Libera Campania.
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Questi progetti metteranno «a disposizione delle comunità locali una rete di servizi di grande impatto e di eccezionale valore, in grado davvero di segnare, per i territori e le persone che li abitano, una straordinaria opportunità di welfare, di giustizia sociale, di cambiamento e di riscatto. Fondamentale sarà vigilare perché gli investimenti programmati vengano realizzati e ultimati in tempi brevi. Libera farà la sua parte, da un lato agevolando, stimolando e favorendo questi processi di partecipazione dei cittadini e del mondo del terzo settore, dall’altro accompagnando le istituzioni locali», ha sottolineato il responsabile del settore beni confiscati di Libera Campania, Riccardo Christian Falcone.
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