I numeri del rapporto realizzato da Forum Terzo Settore e Openpolis
191,5 miliardi di euro di fondi del Pnrr. Ai quali si aggiungono 30,6 di risorse nazionali contenute nel fondo complementare. 58 le misure che possono vedere un coinvolgimento diretto del mondo del terzo settore per un valore complessivo di oltre 40 miliardi di euro. 1.45 miliardi di euro destinati alle persone fragili (in particolare anziani non autosufficienti, persone con disabilità e senza fissa dimora). 1.32 miliardi quelli assegnati ai territori per la realizzazione di progetti. Questi sono solo alcuni dei numeri del rapporto Il Pnrr, le politiche sociali e il terzo settore, realizzato da Forum Terzo Settore e Openpolis e presentato oggi a Roma.
Dal monitoraggio emerge che in 8 Regioni sono stati finanziati meno progetti del previsto: in totale 89 in meno rispetto agli iniziali 2.125, nonostante diverse riaperture dei termini dei bandi e scorrimenti di graduatorie per facilitare il raggiungimento degli obiettivi. Disatteso anche l’obiettivo di destinare il 40 per cento delle risorse al Mezzogiorno. Alle regioni del sud Italia, più Abruzzo e Molise, va infatti il 33,6 per cento dei fondi. Il territorio dove arrivano più fondi è la Lombardia (circa 200 milioni di euro). Seguono Lazio (152,5 milioni), Campania (123,5 milioni) ed Emilia-Romagna (circa 107 milioni).
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«Il coinvolgimento dei soggetti territoriali, tra cui il Terzo settore, è fondamentale per generare impatti positivi sulle comunità e riuscire a garantire i diritti, soprattutto dei più fragili. L’amministrazione condivisa, però, rimane in un angolo e alle realtà sociali è riservato un ruolo di mero e potenziale esecutore di progetti: servirebbero invece alleanze sui territori con i vari attori coinvolti sui temi di welfare», ha dichiarato la portavoce del Forum Terzo Settore, Vanessa Pallucchi.
«L’attuale situazione del Pnrr non può che destare seria preoccupazione. Per questo chiediamo maggiore trasparenza e che vengano resi pubblici tutti i dati di monitoraggio sullo stato di avanzamento dei progetti. Informazioni che ad oggi non sono pubbliche», ha sottolineato il responsabile editoriale di Openpolis, Vincenzo Smaldore.
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