Il commento di Alessandro Rosina, docente di demografia dell’Università Cattolica di Milano
Nel discorso in cui ha chiesto la fiducia alla Camera il presidente del Consiglio Giuseppe Conte aveva parlato anche degli asili nido. Il premier aveva annunciato la volontà di realizzare nidi gratis per le fasce di reddito medio-basse per sostenere la natalità e contrastare il declino demografico, ma chiede di aprire una riflessione più ampia. In questi giorni da più parti era arrivato l’apprezzamento alle parole del premier. Da Cittadinanzattiva a Save The Children a Investing in Children
Oggi è tornato sul tema anche Alessandro Rosina, docente di demografia dell’Università Cattolica di Milano. «Il rafforzamento dei nidi – ha detto a Redattore Sociale Rosina – è uno degli investimenti sociali con potenziali maggiori ricadute positive individuali e collettive che un paese può fare». Rosina ha però invitato il governo a fare attenzione anche ad «un livello di qualità di base su tutto il territorio italiano e sull’offerta sia pubblica sia privata».
In Italia esiste un esempio di asilo nido gratuito senza limiti di reddito. A San Lazzaro in provincia di Bologna, come ha ricordato ieri il sindaco di Isabella Conti. Per il docente di demografia dell’Università Cattolica di Milano per sostenere la natalità servono anche altre misure, come «la conciliazione all’interno delle aziende, in particolare quelle medio-piccole. Non solo: va promossa una cultura della condivisione dei carichi di cura all’interno della famiglia, tra madri e padri. Il congedo obbligatorio di paternità può essere una misura utile in questa direzione, perché favorisce un attaccamento tra padre e figlio fin dalla nascita».