L’accoglienza in Europa, ed in altri Paesi degli altri continenti, dei cittadini ucraini in fuga dalla guerra è fondamentale. Soprattutto quella messa in piedi da imprese del settore alberghiero, da privati, da cittadini. Come quella dei romani, che la stanno ampliando col sostegno di Roma Capitale. O ancora come quella in diversi Paesi – su tutti Israele, Canada, Usa – attraverso il sito Ukraine Take Shelter. Fondamentali anche gli aiuti – soprattutto medici – che gli da ogni parte d’Europa stanno arrivando in Ucraina, soprattutto nei territori sotto attacco.

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Quello a cui non si pensa – almeno non in prima battuta – è la condizione di quanti hanno fatto investimenti nel Paese. Da chi ha un’attività commerciale a chi un’impresa. Come gli stessi operatori turistici, alberghieri, che per anni, verosimilmente, avranno difficoltà a rimettersi in carreggiata. Anni dopo il conflitto, che è ancora in corso. Per questo alcuni host hanno lanciato la proposta di prenotazione di appartamenti in Ucraina tramite AirBnB, ma anche di stanze d’albergo, per sostenere i cittadini che si occupano soprattutto di affitti brevi in Ucraina. Airbnb, dal canto suo, ha deciso di non riscuotere le commissioni su quelle prenotazioni. Quanti prenoteranno un soggiorno in Ucraina, anche per i prossimi mesi non lo sfrutteranno. Si tratta di un modo per trasferire denaro al Paese nel modo più rapido e diretto possibile.

Su questo ultimo punto c’è però una questione da attenzionare. Molti conti correnti e carte di credito sono al momento bloccati proprio a causa del conflitto. Il denaro potrebbe dunque non arrivare immediatamente agli host.

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