All’iniziativa del senatore Sandro Ruotolo, hanno preso parte Nino Daniele, il direttore della Masseria Ferraioli, Giovanni Russo
Una nutrita partecipazione di cittadini commercianti, forze dell’ordine ed istituzioni ha accolto la nascita del comitato di liberazione dalla camorra dell’area ovest di Napoli. Nonostante la calda mattina infrasettimanale quasi 50 persone hanno affollato la chiesa San Vitale a Fuorigrotta. All’iniziativa hanno preso parte i sacerdoti Fabio De Luca e Pasquale Giglio, il senatore Sandro Ruotolo. Tra gli altri hanno preso parola il presidente del premio Amato Lamberti, Nino Daniele, il direttore della Masseria Antonio Esposito Ferraioli, Giovanni Russo, la presidente del Consiglio comunale di Napoli, Enza Amato.
«Un anno fa a Napoli est arrivarono le bombe come alternativa alle stese. I quartieri avevano paura. Lì è nato il primo comitato di liberazione dalla camorra grazie alla società civile, alle associazioni. Uniamo le forze e riusciremo a portare a casa i risultati. A Caivano abbiamo chiesto ed ottenuto che tenenza dei carabinieri diventasse compagnia», ha evidenziato Sandro Ruotolo.
Per l’occasione è giunto anche un messaggio del ministro dell’Interno Luciana Lamorgese. «Il quadro che si presenta ai nostri occhi a Napoli è molto complesso. A Fuorigrotta, come in altre zone della città, è in atto una recrudescenza del conflitto tra opposte fazioni camorristiche per il controllo dei traffici illeciti», ha scritto il ministro. Per la Lamorgese è necessaria «una sempre più stretta collaborazione tra le istituzioni e le diverse componenti della società civile. Ed in quest’ottica è centrale la realizzazione di un percorso condiviso e di rete per arginare l’esclusione sociale e culturale».
Nicola Barbato, sovrintendente della polizia di Stato e medaglia d’oro al valore civile è tornato nel quartiere per la prima volta dopo il 25 settembre 2015, quando nel corso di un servizio antiracket fu gravemente ferito a colpi di pistola da un esattore del pizzo. Barbato, presidente onorario del comitato, ha sottolineato che «nel comitato ognuno deve svolgere il proprio ruolo. Conosco una buona parte della parte cattiva di Fuorigrotta, che ci ha dato filo da torcere. Abbiamo raggiunto ottimi risultati, arrivati grazie alle denunce dei commercianti».
