Prevenire meglio che condannare

Prevenire meglio che condannare

L’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza commenta la proposta della Lega

Sta facendo discutere la proposta di legge che la Lega ha depositato, in merito al fenomeno delle baby gang. La proposta che porta le firme di tutti i deputati del Carroccio è finita, oggi, in Commissione Giustizia della Camera.

Tra le varie misure che la Lega vorrebbe adottare per contrastare il fenomeno, che diventa ogni giorno più preoccupante, vi è quella che prevede di abbassare il limite dell’imputabilità, da 14 a 12 anni. Ad esprimere diverse perplessità al riguardo è stata Filomena Albano, Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza che ha spiegato che «premesso che sulla proposta di legge l’Autorità garante esprimerà il proprio parere come previsto dalla legge istitutiva, in termini generali va sin d’ora sottolineato che la precocità di comportamenti così detti criminali non si contrasta anticipando l’età dell’imputabilità, ma piuttosto ricostruendo reti educative e intervenendo a sopperirle dove mancano».

Per Albano l’imputabilità è da considerare l’età in cui un soggetto sia capace di rispondere delle proprie azioni, per averle volute e perseguite liberamente e non crede affatto che un dodicenne reo da una azione violenta sia subito pronto a pagarne i danni, senza prima aver lavorato su se stesso. «La personalità e con essa la capacità di comprensione di una data situazione e la volontà di agire sono ancora in costruzione. Ma non intervenire penalmente non significa non intervenire affatto. È necessario prendere in carico la situazione in modo tempestivo, attraverso un intervento educativo proporzionale alla lacuna che deve andare a colmare, che può arrivare anche,nei casi più gravi, all’allontanamento del minorenne dal contesto familiare inadeguato».

Insomma prima un intervento educativo e poi, una volta raggiunta la consapevolezza del danno arrecato, si può agire penalmente. Per Albano sarebbe opportuno, nel caso in cui non fosse ancora accaduto il reato, lavorare sulla prevenzione, investendo in termini di educazione e di ricostruzione di reti territoriali sane.

Carmen Cretoso



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